Partendo dall’oggi, rileggiamo il dibattito costituente e la Carta costituzionale attraverso le nostre iniziative e l’idea di Paese che vogliamo concorrere a realizzare…

L’abbiamo nominata spesso la Costituzione in questi ultimi anni. Nei nostri ragionamenti, nelle nostre analisi, nelle nostre proposte. Ma anche in piazza, insieme a tante e tanti altri. Non sono state, le nostre, manifestazioni in difesa della Costituzione, perché in realtà è la Costituzione a difenderci. E’ lei ha che sostenuto le nostre battaglie per il lavoro, per la pace, per la solidarietà, la coesione e la giustizia sociale.

Perché, a volte ci chiedono, perché questo “attaccamento”? In fondo ha compiuto 76 anni, il mondo nel frattempo è cambiato…

E magari, chi chi fa questa domanda penserà pure che le ACLI “difendono” la Costituzione perché hanno più o meno la stessa età. Insomma, perché sono vecchie come lei.

Così, abbiamo pensato di utilizzare questo spazio su POP per spiegarla per bene questa storia, questa fiducia che non viene meno e anzi si conferma, nei confronti di un testo che non solo si mantiene giovane, ma è anche molto bello, e vivo e appassionante.

La Costituzione ci tiene insieme. Perché in quel “progetto” c’è ancora e sempre di più il Paese che vogliamo essere, c’è una proiezione al futuro ancora assolutamente da spendere e realizzare. Insomma, la Costituzione è cosa viva e noi… “le somigliamo”!!!

Per dare conto di quest’ultima affermazione, abbiamo pensato di associare alcuni articoli della Costituzione, pescando anche nel grande e preziosissimo dibattito avvenuto in Assemblea Costituente, a delle nostre iniziative.

Partiamo dall’ultima: le due proposte di legge di iniziativa popolare presentate il 29 maggio scorso…

L'Assemblea Costituente iniziò la discussione generale del progetto unitario di Costituzione (predisposto dal Comitato di redazione per la Commissione dei 75) nella seduta del 4 marzo 1947.

Il 22 marzo venne approvato l’art. 1 (di cui abbiamo già scritto qui) e il 24 marzo l’attuale articolo 2, nella formulazione proposta da Amendola e Fanfani e illustrata da Moro.

 

Nell’articolo 2, i diritti inviolabili dell’essere umano sono per così dire estesi alle “formazioni sociali” entro le quali si esprimono. La formulazione definitiva dell’articolo (che accorpa gli artt. 6 e 7 del progetto di Costituzione presentato da Ruini in Assemblea) viene raggiunta anche attraverso il dibattito più ampio nelle fasi di discussione generale, a proposito del quale riportiamo di seguito uno stralcio dell’intervento di Lelio Basso del 6 marzo 1947. A seguire, uno stralcio dell’intervento di Aldo Moro nella seduta del successivo 24 marzo

«ONOREVOLI COLLEGHI! […] oggi non concepiamo più l'uomo come individuo contrapposto allo Stato, ma al contrario, concepiamo l'individuo solo come membro della società, in quanto centro di rapporti sociali, in quanto partecipe della vita associata. La Repubblica, espressione della vita collettiva, trae il suo senso e il suo significato solo dalla partecipazione effettiva di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale. [...] Noi non vogliamo fare una Repubblica di individui astratti, una Repubblica di cittadini che abbiano solo una unità giuridica, vogliamo fare la Repubblica, lo Stato in cui ciascuno partecipi attivamente per la propria opera, per la propria partecipazione effettiva, alla vita di tutti...

Noi pensiamo che la democrazia si difende, che la libertà si difende non diminuendo i poteri dello Stato, non cercando di impedire o di ostacolare l'attività dei poteri dello Stato, ma al contrario, facendo partecipare tutti i cittadini alla vita dello Stato, inserendo tutti i cittadini nella vita dello Stato; tutti, fino all'ultimo pastore dell'Abruzzo, fino all'ultimo minatore della Sardegna, fino all'ultimo contadino della Sicilia, fino all'ultimo montanaro delle Alpi, tutti, fino all'ultima donna di casa nei dispersi casolari della Calabria, della Basilicata. Solo se noi otterremo che tutti effettivamente siano messi in grado di partecipare alla gestione economica e politica della vita collettiva, noi realizzeremo veramente una democrazia».

«ONOREVOLI COLLEGHI! […] noi poniamo un coerente svolgimento democratico; poiché lo Stato assicura veramente la sua democraticità, ponendo a base del suo ordinamento il rispetto dell'uomo guardato nella molteplicità delle sue espressioni, l'uomo che non è soltanto singolo, che non è soltanto individuo, ma che è società nelle sue varie forme, società che non si esaurisce nello Stato. La libertà dell'uomo è pienamente garantita, se l'uomo è libero di formare degli aggregati sociali e di svilupparsi in essi. Lo Stato veramente democratico riconosce e garantisce non soltanto i diritti dell'uomo isolato, che sarebbe in realtà una astrazione, ma i diritti dell'uomo associato secondo una libera vocazione sociale».

 

Anche l’art. 49 (e altri in realtà, vedi Liberi di associarsi), approvato il 22 maggio 1947, si occupa della vita associata e delle forme della partecipazione politica. Il dibattito in Assemblea è molto serrato e ampio. Riportiamo solo qualche stralcio, particolarmente emblematico e significativo:

«Bisogna dire qualcosa di più per quello che concerne il metodo democratico che debbono adottare questi partiti che possono sorgere liberamente, come libere associazioni di cittadini. Bisogna dire qualcosa di più, nell'interesse supremo della Nazione e dello Stato repubblicano, cioè bisogna impedire a qualunque costo il sorgere di partiti che apparentemente possano dire di avere un metodo democratico, ma che in effetti non fanno che sostenere i metodi dittatoriali del passato regime». (Costantino Preziosi, 20 maggio 1947)

«[…] A noi pare importante il riconoscimento specifico che viene dato al diritto di organizzazione dei cittadini in partiti politici. È un concetto, dicevo, che risponde ad un criterio più moderno della democrazia, e, se vogliamo, accoglie anche una istanza che era stata formulata, in una dotta relazione del collega democratico cristiano La Pira, quella del pluralismo, della considerazione cioè dei diversi gradi di organizzazione sociale in cui il cittadino esplica il suo diritto, esplica la sua partecipazione alla vita pubblica». (Antonio Giolitti, 20 maggio 1947)

«[…] Faccio osservare che è la prima volta che in una Carta statutaria entrano i partiti con una propria fisionomia, con una propria organizzazione e quindi con la possibilità domani che a questi partiti si affidino dei compiti costituzionali. La proposta era stata già presentata nel progetto della Costituzione francese, ma poi non è stata inclusa. Noi andiamo più in là: noi concediamo ai partiti tale possibilità». (Umberto Merlin, 22 maggio 1947)

E questi siamo noi…

ONOREVOLI DEPUTATI, ONOREVOLI SENATORI! – La questione della partecipazione dei cittadini al dibattito pubblico è da sempre questione centrale nella definizione della dialettica democratica: la Costituzione repubblicana, il documento costituzionale più avanzato che l’Italia abbia mai avuto nella sua storia unitaria, riconoscendo la piena libertà di pensiero, di parola, di stampa, di associazione, ha anche definito le modalità di partecipazione alla formazione della volontà politica attraverso gli strumenti istituzionali in essa definiti e da essa discendenti...

(ACLI, Argomenti 2000. Proposta di legge di iniziativa popolare “Misure in materia di partecipazione, istituzione delle Assemblee partecipative e modifiche agli istituti partecipativi”, presentata il 29 maggio 2024)

ONOREVOLI DEPUTATI, ONOREVOLI SENATORI! - Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito con preoccupazione al venir meno di quel senso di appartenenza e di fiducia verso le istituzioni democratiche... al diffondersi dell’astensione e della apatia politica...

La proposta che sottoponiamo alla Vostra attenzione, onorevoli parlamentari, si struttura quindi come realizzazione del dettato dell’art. 49 della Costituzione laddove esso prescrive l’adozione del “metodo democratico” come forma specifica in cui consiste il libero associarsi in partiti dei cittadini....

(ACLI, Argomenti 2000. Proposta di legge di iniziativa popolare “Disposizioni sull’applicazione del metodo democratico e della trasparenza dei partiti politici e sul finanziamento pubblico diretto alla partecipazione politica”, presentata il 29 maggio 2024)


Per saperne di più sulle due proposte di legge: L'iniziativa popolare delle ACLI

La “via maestra” della libertà e della partecipazione https://pop.acli.it/images/GIUGNO/c-_senato_lavoro_page-0001.jpg Redazione POP.ACLI